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"Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé..." racconta con un tono sommesso, delicato e poetico, di sorprendente sincerità, una storia d'amore del tutto non convenzionale, nata in autunno tra una scrittrice non più giovane e sposata e un conducente della U-Bahn, ancora giovane e sposato, fuggito, ragazzo, dalla Bosnia in guerra. Lei è atea, lui maomettano, lei è colta, lui non lo è, lei è emancipata, lui in bilico tra retaggio e modernità... Per quanto li accomunino freschezza di spirito, giocosità e trasgressività vitalistica, per quanto siano fortemente attratti l'una dall'altro, arrivare a una fusione delle anime, che consenta loro di raggiungere un'unione fisica, si rivela perciò un'avventura molto intricata, un'impresa piena di peripezie, di equivoci, di dolori, di felicità e di colpi di scena.